Italia tra le righe. I libri della nostra storia è un nuovo volume che raccoglie quasi sessanta schede su casi editoriali in occasione del 150° dell’Unità (edizioni Educatt, “Quaderni del Laboratorio di editoria dell’Università Cattolica”). Un’Italia da leggere per capire la nostra identità dopo 150 anni. Tra le righe di alcuni dei libri più amati riemerge una storia personale e collettiva composta da generazioni di autori, editori e lettori. dall’epopea risorgimentale ai drammi delle guerre fino alle cronache odierne. Oltre cinquanta casi editoriali analizzati da giovani di oggi: dai Promessi sposi a Gomorra, dal Gattopardo a Io non ho paura, da Salgari a Rodari, da Levi a Eco, dalla Morante alla Fallaci, con interviste a Melania Mazzucco e Sebastiano Vassalli.

Come scrive Roberto Cicala nella presentazione, «questi casi editoriali suscitano alcune domande cruciali sull’essere italiani. I libri sono uno specchio veritiero del Paese lungo la storia ma è difficile dire se lo sono in modo più o meno rappresentativo rispetto ad altre manifestazioni della nostra società: la classifica è varia, dalle opere di Verdi alla Fiat Seicento o alla Vespa, dai personaggi di Alberto Sordi alle parate di Zoff e alle canzoni di De André, ben più che la pizza. Eppure, più di tutti, ci sono romanzi che riflettono, per esempio, le divisioni ideologiche del dopoguerra e il passaggio dalla civiltà agraria all’industrializzazione, come nelle liti tra il sindaco Peppone e il parroco don Camillo nati dalla penna di Guareschi e resi ancora più celebri dalla macchina da presa di Duvivier. Ci sono libri che invece hanno unito gli italiani, per esempio a tavola con le ricette regionali raccolte da Pellegrino Artusi di Forlimpopoli che aveva capito quanto l’Unità sia il risultato di molte piccole patrie che restano tali. Allo stesso modo non possono che essere frammenti di un discorso ancora aperto le sezioni del volume, uno dei molti tentativi possibili di illuminare, usando l’energia prodotta dalle parole della letteratura, alcuni tratti di un’identità che è, innanzi tutto, complessità: per questo, più che risposte, si cerchino interrogativi. Infatti la prima parte s’intitola: «Fratelli d’Italia?», dove l’affermazione del don Gaspare Uzeda duca D’Aragua nei Viceré di De Roberto fa ancora riflettere: «Ora che l’Italia è fatta, dobbiamo farci gli affari nostri». E tra moti, Risorgimento e guerre, accanto ai narratori storici, serve un don Benedetto Croce per andare al di là di uno «sciocco patriottismo di moda», con la speranza di tornare sempre a casa, «tornare a baita» per dirla con il Sergente nella neve Rigoni Stern, che ci ammonisce così: «Ricordate che questo è stato». Non vanno dimenticate anche le pagine dell’olocausto e dei drammi della storia nelle pagine ancora sanguinanti di Primo Levi o Elsa Morante. C’è poi il «mondo offeso» di Vittorini dentro i confini della questione meridionale, ma non mancano le inquietudini per chi vive in altre parti della penisola, perché «un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via». In parole come queste, di Pavese, c’è l’Italia alla ricerca di un’identità trovata geograficamente oltre frontiera oppure interiormente nelle metafore dei poeti, ungarettianamente «naufraghi», emblemi delle contraddizioni umane, come certi nostri angoli di città storiche tra la bellezza delle pietre antiche e la bruttura del cemento abusivo».

Nella premessa i giovani ricercatori del Laboratorio di editoria dell’Università cattolica, che hanno autoprodotto il libro progettandolo, scrivendolo e correggendo le bozze, annotano che «il lavoro non è stato solo frutto di ricerche presso archivi e biblioteche ed elaborazioni tecniche; confrontandoci a lezione, ci siamo accorti che ciascuno di noi aveva una personale concezione d’Italia ed è stato interessante e istruttivo cercare di rendere una visione che fosse unitaria e molteplice allo stesso tempo. In funzione di ciò, abbiamo diviso il libro in dodici sezioni tematiche, in ciascuna delle quali i capitoli sono disposti secondo l’ordine cronologico di uscita dei libri, allo scopo di dare spazio alle varie realtà italiane, anche in prospettiva temporale: dal Risorgimento alle guerre mondiali, dalla questione meridionale alla scuola, senza dimenticare poesia e giornalismo».

Le schede sui casi editoriali del volume Italia tra le righe. I libri della nostra storia, edito da Educatt a cura di Maria Villano e Velania La Mendola, sono state compilate da Andreani, Mosè Andrich, Angela Maria Barone, Giulia Basilico, Marta Beretta, Caroline Brambilla, Elisa Brugnoli, Cecilia Callegari, Marco Capizzi, Alice Caprotti, Alice Carpenzano, Greta Cartabia, Giorgia Colombo, Benedetta Cremona, Francesco De Toni, Costanza Di Nunno, Chiara Donatelli, Francesco Fendoni, Eddi Furlanetto, Ilaria Gariano, Virginia Gautieri, Giulia Geraci, Alessandra Giovanelli,. Rossella Gravaghi, Silvia Herschmann, Francesco Umberto Iodice, Beatrice Lanzani, Giacomo Lischi, Mara Lombardo, Valentina Manzetti, Ilaria Marinelli, Emanuela Marra, Davide Martini, Maria Teresa Mastrota, Irene Menichetti, Arianna Morandi Ponzini, Silvia Motta, Marina Paganini, Giacomo Pizzi, Giulia Pozzi, Roberta Ravelli, Sara Rebosio, Eleonora Rollo, Michela Rossi, Francesca Russello, Sara Schiffini, Sveva Sigilli, Federica Teso, Giorgio Tognolli, Erika Ulliana, Michela Uzzauto, Marco Zaninelli.

Italia tra le righe. I libri della nostra storia, con interviste a Melania Mazzucco e Sebastiano Vassalli, presentazione di Roberto Cicala, Educatt, Milano 2011, pp. 160, euro 10.

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IN UNIVERSITÀ CATTOLICA I LIBRI DELL’UNITÀ D’ITALIA:
TRE EVENTI, UN SOLO GIORNO, tanti volti e tante parole

Mercoledì 18 maggio l’ultima lezione del Laboratorio di Editoria del prof. Roberto Cicala è stata l’occasione, secondo una tradizione ormai consolidata, per presentare l’ultima fatica degli studenti: il volume Italia tra le righe. I romanzi della nostra storia (ed. EDUCatt), raccolta di articoli sui romanzi dell’identità italiana dal Risorgimento ai giorni nostri selezionati dagli studenti del corso. Dopo un’introduzione sulla letteratura dell’Italia unita del prof. Giuseppe Langella, la parola è passata a Laura Pariani – madrina dell’evento – scrittrice e illustratrice, che ha parlato agli studenti della sua avventura nel mondo dei libri, dei suoi esordi con Elvira Sellerio e della sua esperienza in Patagonia, regione cui è legata da vincoli familiari e alla quale ha dedicato il romanzo Patagonia blues. In aula Bontadini, in cui si è svolta la lezione, è stato poi inaugurato – per il secondo anno di seguito – il bookcrossing universitario dal titolo I libri dell’Unità, organizzato dalla Biblioteca d’Ateneo con la collaborazione di EDUCatt e di Bookcrossing Italy: sono stati liberati libri appartenenti al patrimonio letterario italiano (narrativa e poesia), donati dagli editori e da appassionati lettori bookcrossari. L’iniziativa è stata registrata su bookcrossing.com: ogni copia ha un codice identificativo tramite il quale chi ritrova il libro lasciato in libertà può registrarne il ritrovamento e seguirne il percorso.

Alle 17.30 il pomeriggio dedicato ai libri dell’Italia unita è continuato nella libreria dell’Ateneo Vita e Pensiero per un reading tricolore: lettori d’eccezione, presentati dal prof. Enrico Elli, sono stati Laura Pariani, che ha recitato l’incipit della Gilda del Mac Mahon di Testori e Alessandro Quasimodo, erede del poeta, che ha selezionato alcuni tra i versi più intensi del padre a cominciare da Vento a Tindari. Gli studenti del Laboratorio di Editoria hanno poi letto le pagine di alcuni dei capolavori analizzati nel loro libro, introducendo l’opera con una breve descrizione della vicenda editoriale e motivando la scelta dell’inclusione nella lista dei libri imprescindibili per la nostra formazione culturale. Tra gli altri, sono stati letti Ragazzi di Vita di Pasolini, Piazza d’Italia di Tabucchi, Favole al telefono di Rodari, Il sergente nella neve di Rigoni Stern, Il Gattopardo Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

Tre eventi sui libri hanno così animato i nostri chiostri, all’insegna di una celebrazione dell’Italia ideata dagli studenti, i Renzo e Lucia di oggi, come ha ricordato Roberto Cicala anche nell’introduzione al volume, che però: «oggi […] sanno leggere e scrivere. E fanno molto altro. Forse non amano del tutto I promessi sposi e capita che cerchino il carattere nazionale degli italiani in un altro Seicento di uno scrittore attuale: nella Chimera di Sebastiano Vassalli, da cui imparano che “per cercare le chiavi del presente, e per capirlo, bisogna uscire dal rumore; andare in fondo alla notte…”».

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